
Come riconoscere la luminosità di un colore e la sua applicazione in armocromia
Delle quattro caratteristiche cromatiche che analizziamo durante le consulenze di analisi del colore quella del valore è senz’altro la più facile da riconoscere (soprattutto rispetto a sottotono e intensità!)
Capita spesso che per descrivere una persona o anche rivolgendoci a noi stessi, utilizziamo gli aggettivi chiaro e scuro. Ed è proprio questo il concetto di cui parliamo in questo post: la capacità di riconoscere se e quanto un colore sia luminoso, quindi chiaro o scuro!
Quando si parla di valore nei colori infatti intendiamo il grado di luminosità presente e quindi immaginando di creare attraverso una tavolozza, la quantità di bianco o di nero presente: si tratta di quella scala che va dal chiaro (più bianco e più luminoso) allo scuro (più nero).
Immaginiamo un bell’azzurro medio, se aggiungiamo bianco andremo a creare diverse tonalità di celeste, se invece aggiungiamo nero arriviamo fino al blu notte! Lo stesso esempio si può fare con un arancio che diventa marrone con l’aggiunta di nero e un color albicocca con quella di bianco!
In armocromia occorre riconoscere in quale punto di questa scala collocheremo il viso della nostra cliente che potrà essere chiarissima, chiara, mediamente chiara, di valore medio, mediamente scura e così via: come mi piace ripetere si tratta sempre di sfumature e il mio compito è quello di individuarle!
Attenzione però!
Quando valutiamo le caratteristiche cromatiche di una persona, ci riferiamo sempre al complesso di esse e non a un singolo dettaglio: è importante quindi in questo caso tenere conto dell’insieme occhi, capelli e pelle per capire il valore!
Sono sicura che tu hai già capito a che punto della scala sei! Se vuoi puoi dirmelo nei commenti!